Nuove Forme Firenze su Italian Design

La ditta Nuove Forme nasce nel lontano 1993, raccogliendo l’eredità dell’azienda ceramica di famiglia. Un cammino fatto di passione, tecnica e creatività, che comincia nella prima metà del Novecento con Alvino Bagni.

Nato in una frazione di Lastra a Signa, nel 1919, fin da ragazzino Alvino comincia ad interessarsi al mondo della ceramica. Grazie agli insegnamenti dell’artista Torello Santini, inizia a lavorare nella bottegaceramica di Arnaldo Pugi a Ponte a Signa. Finita la guerra sarà proprio il Pugi, finanziandolo, a permettergli di aprire il suo primo laboratorio.

La storia di Nuove Forme ha inizio con la campagna elettorale di Dwight D. Eisenhower, poi divenuto presidente degli Stati Uniti, nel 1953. Per lui l’azienda (che all’epoca si chiamava ditta Bagni) realizzò 3500 piattini recanti la scritta “I like Ike”. Negli anni successivi, quella che era una semplice bottega negli anni diventerà una vera e propria società, dove lavoreranno numerosi membri della famiglia.

Gli anni ‘50 e ‘60 sono gli anni dell’affermazione. La ditta Bagni consolida le collaborazioni con alcuni importanti nomi del design e dell’imprenditoria americana come Raymor e Rosenthal, creando per loro oggetti all’avanguardia.

Nel 1980 la fabbrica arriva ad avere più di 100 dipendenti e diventa sinonimo di manifattura artistica di alta qualità, famosa per i suoi pezzi curati a livelli maniacali, ricercati e frutto di tecniche nuove e sperimentali. Ma, con il passare degli anni, l’idea di una lavorazione artigianale non riesce più a tenere il passo e - nel 1990 - la ditta Bagni chiude definitivamente.

Nel 1993 Alvino la riprende in mano, dando vita a Nuove Forme. La abbandonerà dopo otto anni per motivi di salute, lasciando il posto a Gianfranco Ghiretti e alla nipote Maria Chiara Ghiretti, insieme ad alcuni storici ed importanti collaboratori.

Nei prodotti di Nuove Forme si distinguono le impronte ereditate negli anni dai vari collaboratori: Enzo Borgini, Remo Buti, Michele Santonocito. Sono pezzi unici, che sposano il design moderno non convenzionale con la rivisitazione di pezzi storici dell’archivio.

Vengono realizzati in collaborazione con artigiani locali che creano stampi e modelli (e il semi-lavorato), mentre le fasi di smaltatura, decorazione, cottura e imballaggio sono eseguite totalmente da Nuove Forme nella sua fabbrica.

L’high level si concretizza con la collezione Prima, che racconta il legame familiare e il dna del suo fondatore. Quattro i vasi special: vaso Riccio, vaso con bande incise, vaso con piume navajo e vaso optical. Smalti ruvidi e opachi o lucidi e lisci decorano alcuni dei prodotti frutto del know how aziendale.

Il plus? Per questa collezione si è deciso di impiegare unicamente materiali naturali e completamente riciclabili. È stato quindi adottato come materiale di protezione dell’oggetto della semplice carta stropicciata e, come scatola, una cassetta in legno OSB riciclato. Una scelta che noi di Italian Design condividiamo a pieno!