Kandinsky a Firenze - Palazzo Strozzi

Inauguriamo questa nuova sezione del nostro blog proponendo l'esposizione:


L’Avanguardia russa, la Siberia e l’Oriente è la prima mostra internazionale a riconoscere l’importanza fondamentale delle fonti orientali ed eurasiatiche nel Modernismo russo, sollecitando il visitatore a seguire i sedicenti “barbari” dell’Avanguardia nella loro scoperta di nuove sorgenti d’ispirazione. La mostra è dedicata alla complessa relazione fra l’arte russa e l’Oriente – sia questo l’Oriente russo o l’Estremo Oriente – assegnando un ruolo di rilievo agli artisti radicali russi che influenzarono lo sviluppo dell’arte moderna ormai un secolo fa. Artisti come Léon Bakst, Alexandre Benois, Pavel Filonov, Natalia Gončarova, Wassily Kandinsky, Michail Larionov e Kazimir Malevič erano profondamente consapevoli dell’importanza dell’Oriente per la loro arte e contribuirono a un ricco dibattito (“Oriente o Occidente?”) che lasciò un segno profondo e permanente sulla teoria come sulla loro pratica artistica. L'Avanguardia russa, la Siberia e l'Oriente. Kandinsky, Malevič, Filonov, Gončarova 27 settembre 2013-19 gennaio 2014 Organizzazione: Fondazione Palazzo Strozzi A cura di: John E. Bowlt, Nicoletta Misler, Evgenija Petrova Cenni Biografici Wassily Kandinsky Nasce a Mosca il 4 dicembre 1866, nella famiglia di un commerciante di tè. Quando i suoi genitori si separano, è la zia a prendersi cura della sua educazione. Già a dieci anni prende le sue prime lezioni di disegno e di musica. Dopo gli studi di giurisprudenza, decide di dedicarsi alla pittura. All’età di trent’anni, si trasferisce a Monaco, dove frequenta l’accademia. Dal 1901 al 1904 fa parte del gruppo artistico “Phalanx”. Negli anni successivi, viaggia e risiede all’estero: trascorre anche un anno a Parigi. Gli anni 1911 e 1912 sono fondamentali nella vita e nell’evoluzione artistica di Wassily Kandinsky. Incontra le personalità artistiche più in sintonia con la sua visione dell’arte: Franz Marc e Paul Klee. Insieme a loro fonda l’almanacco “Der Blaue Reiter”, che significa “Il cavaliere azzurro”, figura simbolo di libertà e spiritualità, e l’azzurro è il colore prevalente nelle opere del gruppo. Nel 1921 fa ritorno in Germania con la seconda moglie Nina. Viene chiamato alla famosa scuola tedesca di design moderno, il Bauhaus. L'insegnamento al Bauhaus è una delle esperienze chiave nella vita dell’artista. Kandinsky vi trascorre più di dieci anni. Accanto a lui insegna anche l’amico Paul Klee. Al Bauhaus Wassily Kandinsky tiene il seminario sul colore nell’ambito del corso propedeutico. Insegna anche pittura murale. Durante l’insegnamento, la sua pittura assume un’impronta geometrica, dominata dalle proprietà dinamiche della linea, del punto, delle superfici e dei diversi colori. Con l’avvento del nazismo il Bauhaus viene chiuso. Le opere di Kandinsky, presenti in abbondanza nei musei tedeschi, vengono sequestrate. Ma Kandinsky aveva già abbandonato la Germania nel 1933, per trasferirsi a Neuilly-sur-Seine, vicino a Parigi. Qui trascorre gli ultimi 10 anni di vita in modo tranquillo. Wassily Kandinsky muore a Neuilly-sur-Seine nel 1944.
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